Artisti

Scultrice in cera d'api

Da sempre studiosa di tecniche artistiche ricercate e rare, trova nella cera vergine d'api  -e dal 2006 nella ceroplastica- il linguaggio che coniuga la sua manualità, la sua inventiva e soprattutto la possibilità di approfondire e trasferire le sue conoscenze in campo botanico e nel suo particolare interesse per la natura.
Prima di spingersi nella contemporaneità la Nizzoli ha voluto appropriarsi della tecnica -come nessuno oggi- e nei primi anni di attività ha sfidato il verismo rivoluzionario del Caravaggio, proponendo una canestra in 3D, opera esposta alla Gam di Milano nel 2010, una riproduzione fedele del dipinto, ingannevolmente identica e tridimensionale.
Successivamente , nel 2011, in occasione di una sua personale nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova, ha realizzato un'opera in omaggio a Bartolomeo Bimbi eseguendo un trionfo composto da 250 agrumi di 56 specie diverse e 600 foglie, per un totale di 50 chili di cera colata.
Nello stesso anno prende parte alla mostra "Nature Redivive", Palazzo Guidobono di Tortona. Unica scultrice, si unisce a tre generazioni di Maestri "spirituali" della figurazione italiana e ad esponenti di primo piano della pittura Olandese.
Da qui parte il percorso inventivo e personale della Nizzoli che oggi si distingue per la padronanza della tecnica e la manualità senza pari, messe a disposizione di uno spirito spesso ironico, molto contemporaneo, con cui realizza composizioni e installazioni ardite, provocatorie, nuove o semplicemente belle.
Nel 2012 realizza una scultura sul tema dell'Apocalisse esposta a Milano al Grattacielo Pirelli e, nello stesso anno, a Genova, Museo Diocesano, un'opera che parla di "racconti d'Arte e Solidarietà"
Nel 2013 é invitata a eseguire un'opera permanente sulla biodiversità dal Direttore del nuovo Museo di Storia Naturale di Trento, il MUSE, struttura progettata da Renzo Piano.
L'anno successivo, il 2014, espone a Genova Palazzo Ducale, Archivio storico del Comune e incomincia a lavorare alla grande installazione "La Piramide Alimentare". Una struttura alta tre metri e con una base di quattro, composta da 1927 elementi tutti in cera, esposta alla mostra  "il Cibo nell'Arte Capolavori dei Grandi Maestri dal Seicento a Warhol" Brescia, Palazzo Martinengo, curata da Davide Dotti. L’installazione monumentale progettata per Brescia stimola la Nizzoli  a sommare agli oltre quattrocento modelli di botanica che aveva già in archivio una settantina di nuovi soggetti tra carni, pesci, paste, dolci, formaggi, uova, pane e altri ancora per rappresentare un universo gastronomico di  materie prime. Ne risulta, oltre agli aspetti scientifici ed artistici, un suggerimento verso una corretta educazione alimentare. Riflette sulla biodiversità attraverso una sua interpretazione della "Vanitas". Propone il tema della globalizzazione riproducendo numerose varietà di patate dalle origini in Perù alla migrazione in tutta Europa. 
Nel corso di questi anni, la Salamon Fine Art di Milano, nella figura di Lorenza Salamon, ha cucito sulla personalità artistica della Nizzoli, che rappresenta, diverse mostre personali.

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