Artisti

Sosta nella Fuga in Egitto, da Federico Barocci

Chiaroscuro in due matrici in colore seppia chiaro mm 348 x 281

Chiaroscuro in due matrici in colore seppia chiaro; Naoko Takahatake, The chiaroscuro woodcut in Renaissance Italy', Los Angeles 2018, cat. 91;

La rarissima, brillante e omogenea stampa è tratta da un disegno di Federico Barocci. Il British Museum, che possiede tre esemplari di questo soggetto, non ha ancora fornito un nome plausibile dell’intagliatore, ma sicuramente si tratta di un protagonista della cerchia del Maestro noto per le sue invenzioni.

Soggetto completo di tutta l’impronta della matrice e con un filo di margine tutt’intorno. In eccezionale stato di conservazione.

Il desiderio di introdurre il colore ha animato la scena incisoria a partire dal Cinquecento in tutta Europa, con modalità diverse fra gli artisti delle scuole meridionali e nordiche. I primi esempi sono da datarsi intorno al 1510–16, per volontà di un ristretto enclave di artisti italiani. L’eterna disputa se accreditare la nascita ai nordici piuttosto che agli italiani sembra confermare che i primi chiaroscuri, le silografie che appunto prevedono del colore, siano comparse inizialmente in Germania. A prescindere dalla controversia, è indubbio che nell’arco di pochissimo tempo il panorama grafico si arricchisce di opere realizzate con questa tecnica tanto complessa quanto efficace.

In Italia pittori-incisori come Tiziano, Raffaello e Parmigianino, e le loro rispettive scuole, hanno saputo dare vita a un metodo che per quanto difficoltoso e articolato permetteva di raggiungere il risultato voluto: colore e volume plastico. Il nome della tecnica deriva proprio dalla possibilità di conferire effetti chiaroscurali efficaci. Purtroppo la sua complessità esecutiva spiega perchè il chiaroscuro abbia avuto poco seguito, fra questi ricordiamo Ugo da Carpi, Antonio da Trento e Domenico Beccafumi.

Il soggetto dell’opera è la sosta durante la Fuga in Egitto, presa dal Vangelo secondo Matteo. Dopo l’arrivo dei Re Magi davanti a Gesù Bambino, Giuseppe riceve l’apparizione di un angelo che lo avvisa del pericolo in cui il figlio si sarebbe trovato rimanendo in Giudea. La Sacra Famiglia decide quindi di fuggire verso l’Egitto, che si trova a qualche giorno di cammino. Federico Barocci ci mostra un momento di sosta. Giuseppe, con un’aria protettiva, offre ad un curioso Gesù un ramo d’ulivo, simbolo della rigenerazione come augurio per il nuovo inizio che si pone di fronte a loro. Maria invece, serena, porge del cibo al piccolo.