Artisti

La Damigella a Cavallo e il Lanzichenecco, 1497

bulino originale mm 106 x 77

Prova splendida, nitida e ben inchiostrata, stampata in una variante intermedia fra la a e la b, vale a dire che presenta il graffio appena visibile (solo con la lente d’ingrandimento) fra gli zoccoli delle zampe anteriori tipico della primissima tiratura; ed è privo del graffio descritto dalla seconda tiratura che dovrebbe solcare il busto della damigella.

La carta è priva di filigrana come accade spesso nei fogli di ridotta dimensione.

La conservazione è perfetta, l’opera è completa di tutta la parte incisa al limite interno dell’impronta del rame.

L'opera è giovanile ma già mostra la padronanza del mezzo tecnico da parte del Maestro che proprio in questo periodo intuisce le potenzialità dell’arte incisoria sia in termini di libertà inventiva ed espressiva sia come strumento di divulgazione.

La Damigella e il Lanzichenecco rientra nel concetto ben espresso da Panofsky che: " Si può dire senza esagerazione che la storia della pittura rimarrebbe anche se Dürer non avesse mai toccato un pennello o una tavolozza, ma che i primi cinque anni del suo lavoro indipendente come incisore e xilografo furono sufficienti a rivoluzionare le arti grafiche." (Panofsky, La vita e le opere di Albrecht Dürer).